L’edificio è caratterizzato da un modulo quadrato, nel rispetto di puntali proporzioni matematiche tra spazi interni ed esterni. Concepito come civile abitazione, il complesso si discosta tuttavia dai parametri tradizionali delle case ferraresi dell’epoca. Innovative paiono infatti le disposizioni dei camini (piano superiore) sul lato opposto al fronte strada; così come innovativo è lo spazio riservato all’ampia sala, a cui si accede mediante la scala di collegamento che unisce i piani e i locali abitativi. sulla facciata, scolpita su una lunga fascia di cotto a ornamento del muro di entrata, il Poeta mantiene l’iscrizione preesistente, il distico dettato da Dionigi dell’Aquila per Bartolomeo Cavalieri:
"Parva, sed apta mihi, sed nulli obnoxia, sed non / sordida, parta meo, sed tamen aere domus"(La casa è piccola ma adatta a me, pulita, non gravata da canoni e acquistata solo con il mio denaro)
Oggi grazie allo sforzo congiunto dell’Assessorato alle Politiche e Istituzioni Culturali, dei Civici Musei di Arte Antica e della Circoscrizione Giardino Arianuova Doro, dopo il completamento del restauro architettonico curato dal Servizio Beni Monumentali, questa "piccola casa" e i suoi cortili vengono restituiti, anche con il concorso dell’Agea, al loro antico ruolo di luoghi d’arte e di cultura.
Le sale al piano nobile propongono, grazie ad un all’allestimento curato dai Musei Civici di Arte Antica, una ricostruzione storico evocativa dell’assetto realizzato in occasione delle Celebrazioni per i Centenari Ariosteschi del 1875 e del 1933, attraverso cimeli e pregevoli edizioni delle opere del Poeta.