- Consistente è la
collezione numismatica, che consente di spaziare dalle emissioni di zecche greche alla monetazione autonome e pontificie; a questa si aggiunge la sezione delle medaglie fuse nella prima metà del Quattrocento da Pisanello e Sperandio da Mantova, con ritratti di alcuni membri della Casa d’Este.
Il nucleo originario del medagliere è la raccolta di monete e medaglie del canonico Vincenzo Bellini, acquistata dal Maestro della città di Ferrara nel 1758.
Il nucleo Bellini è costituito da un ingente numero di monete emesse da zecche italiane in epoca medievale e moderne.
La civica collezione si è successivamente molto accresciuta con acquisti e donazioni di esemplari e raccolte private come le donazioni Carli e Riminaldi e le acquisizioni delle raccolte Antonelli, Saravalli e Foscarini.
Degna di nota sono le collezioni di avori, di bronzi e placchette, di sculture neoclassiche e stalli del coro della chiesa di S.Andrea le cui tarsi attestano l’influenza della razionalità prospettica introdotta da Piero della Francesca.
- Importante è il ricchissimo nucleo di
codici miniati comprendente, oltre il
Decretum Gratiani stampato a Venezia nel 1474 ed ampiamente decorato da miniatori del tempo di Ercole I per il Vescovo Lorenzo Roverella, la Bibbia sacra, i Corali atlantici di San Cristoforo alla certosa e i Corali più antichi di San Giorgio fuori le mura.
- La
raccolta egizia proviene da collezionismo e non da scavo archeologico: si compone di reperti funerari e sacrali risalenti al periodo compreso fra la V dinastia e l’età tolemaica.
Nella raccolta spicca una "figuretta di fornaio", opera invero modesta, artigianale, ma rara, proveniente da un corredo funerario della fine dell’antico Regno.
Accompagnano tale oggetto altri, prescelti tra i più significativi della serie egizia di oltre 200, la quale è distribuita in ordine cronologico.
- La
collezione di ceramica ferrarese recentemente acquistata dalla Fondazione Cassa di risparmio di Ferrara rappresenta una delle più importanti raccolte di pezzi realizzati tra ala metà del ‘300 e gli inizi del ‘600. La raffinatezza di vari graffiti, alcuni dei quali eccezionali per la mancanza di confronti simili, e la rarità di altri reperti, sono tra gli elementi di maggiore valore di questa collezione.
Il pregio delle raccolte ceramiche conservate nei Musei Civici è degnamente rappresentato dalla collezione Giovanni Pasetti che entrò a far parte del patrimonio artistico del Museo Schifanoia nel 1935, ed è costituito da oltre 800 ceramiche medievali, rinascimentali e di età moderna.
L’importante collezione è in parte esposta nelle sale dell’ala trecentesca del Palazzo. Nell’ambito di una documentazione eterogenea che spazia dalla produzione greca, etrusca e romana fino alla graffita a stecca del secolo XVII, il nucleo più celebre è costituito da ceramica graffita prerinascimentale e rinascimentale della seconda metà del XV e XVI secolo.
Accanto alla Collezione Pasetti, i Musei Civici di Arte Antica conservano a titolo di deposito importanti nuclei ceramici di proprietà statale, provenienti da scavi archeologici effettuati negli anni Ottanta e Novanta nel centro urbano.