Aldo Galli è nato a Parma nel 1967. Si è laureato a Siena con Luciano Bellosi nel 1991 e ha poi conseguito il Dottorato di ricerca presso l’Università di Torino. A Firenze, è stato borsista presso la
Fondazione Roberto Longhi e l’
Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento.
Dopo aver conseguito l’idoneità al concorso nazionale, nel 2000 prende servizio come Storico dell’arte presso la Soprintendenza per i beni storici e artistici della Liguria. La sua attività didattica inizia come docente a contratto nelle Università di Siena e dell’Aquila. Nel 2005 è assunto come ricercatore di Storia dell’arte medievale presso l’Università di Trento, dove nel 2008 – sempre come vincitore di concorso – diventa professore associato di Storia dell’arte moderna. Nel 2014 consegue l’idoneità per il ruolo di Professore ordinario.
I suoi interessi e le sue ricerche sono principalmente rivolti alla scultura e alla pittura del Tardo Medioevo e del Rinascimento in Toscana, Liguria, Emilia, Lombardia e Veneto e si sono tradotti in numerosi saggi pubblicati sia in riviste scientifiche che in volumi collettivi, oltre che nei libri su
I Pollaiolo (Milano, 2005) e su
Lorenzo Ghiberti (Firenze-Roma 2005). I suoi studi prediligono le aree e i contesti meno indagati della storia dell’arte italiana, connotandosi per una stretta aderenza all’opera, indagata con gli strumenti dell’analisi stilistica e dell’attribuzione, della ricerca storica sulla committenza, dell’iconografia. Tra le molte mostre cui ha collaborato o che ha curato la più recenti sono:
Mantegna (Parigi, Louvre, 2008-2009);
Da Jacopo della Quercia a Donatello. Le arti a Siena nel primo Rinascimento (Siena, Santa Maria della Scala, 2010);
La Primavera del Rinascimento (Firenze, Palazzo Strozzi e Parigi, Louvre, 2013-2014);
Le Dame dei Pollaiolo (Milano, Museo Poldi Pezzoli, 2014-2015);
Scultura del Quattrocento in legno dipinto a Firenze (Firenze, Uffizi, 2016);
Viaggi e incontri di un artista dimenticato. Il Rinascimento di Francesco Verla (Trento, Museo Diocesano 2017).
È redattore delle riviste "Prospettiva" e “Studi trentini di scienze storiche”.
Dal 2014 è membro del Collegio Scientifico della “Fondazione Federico Zeri” presso l’Università di Bologna.