Le sale affrescate del prestigioso edificio tardo-rinascimentale ospitano la seconda tappa ferrarese della mostra itinerante partita da Palazzo Lucarini nel 2012.
Un confronto ricco di soprese tra gli ambienti dell’antica dimora patrizia e le suggestioni dell’arte contemporanea nel segno del rapporto fra natura e artificio.
Ideazione e cura: Maurizio Coccia
Palazzina di Marfisa D'Este
corso Giovecca 170 - Ferrara
1 marzo - 4 maggio 2014
Inaugurazione sabato 1 marzo ore 18.30
Orari
Martedì – Domenica 9.00-13.00 / 15.00-18.00 Lunedì chiuso
Ingresso
intero euro 4; ridotto euro 2 (gruppi 10 pax, oltre i 65 anni); gratuito fino ai 18 anni.
Informazioni Call Center Ferrara Mostre e Musei – Tel. 0532/244949 – Fax 0532/203064
Con il patrocinio di
Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna e Comune di Ferrara.
Organizzazione e logistica
Associazione Culturale Palazzo Lucarini Contemporary, Trevi (PG)
Nell’ottobre 2012 il Centro per l’Arte Contemporanea “Palazzo Lucarini Contemporary” di Trevi inaugurò la doppia mostra personale di Romano Bertuzzi e Silvia Donini Arte Natura Spazio Urbano. Gli autori presentarono due progetti, per altrettante amministrazioni locali, che indagavano il rapporto arte-natura-città. Tuttavia, nel tentativo di illustrare esaurientemente il processo creativo e realizzativo che sostanzia i due interventi, furono esposte anche le altre realizzazioni artistiche di Bertuzzi e Donini. Il primo presentava la serie più recente dei suoi straordinari disegni. Mentre Silvia Donini espose numerose sculture in filo di ferro colorato di animali stilizzati.
A più di un anno di distanza, l’ambizioso progetto cerca un contatto diretto con la cultura padana che l’ha ispirato, mediate una lunga serie di mostre che toccherà diverse città dell’area fra Emilia Romagna e Veneto. La seconda tappa ferrarese è ospitata in uno dei più suggestivi esempi di architettura rinascimentale urbana: la Palazzina Marfisa d’Este. Qui, proprio le antiche sale affrescate sollecitano una profonda riflessione sui temi della domesticità, del cibo come elemento identitario oltre che alimentare, di una più consapevole trasformazione dell’ambiente naturale.
La linearità “scientifica” dei disegni in bianco e nero di Romano Bertuzzi e le numerose sculture in legno, con la loro austera impostazione formale, sembrano integrarsi con l’arredo originale, espandendo ulteriormente il suo spazio senza tempo. Silvia Donini, invece, lacera il velo rassicurante della museificazione, che sembra proteggere l’ambiente cortese della Palazzina. Sculture zoomorfe, presenze femminili da delirio felliniano, piccoli video lasciati con apparente noncuranza sui mobili. L’irruzione di un’inquietante contemporaneità in quei venerabili locali ha la forza fatale di un risveglio traumatico ma salutare.
Però, nel suo complesso, la mostra riesce a inserirsi senza forzature in quell’ambiente così connotato. Anzi. Grazie alla perentorietà della storia le opere diventano un formidabile dispositivo d’intensificazione emotiva. Tutta la Palazzina, così, si trasforma in una sorta di grande scultura percorribile. Esperienza sensoriale prima che estetica, pretesto di riflessione su un’inedita proposta di antropologia visiva che parte – integrandolo – da un nobile passato.
SILVIA DONINI (Ferrara. Vive a Ferrara)
Si dedica nei primi anni della sua carriera alla pittura per poi passare, dopo la maternità, ad un rapporto più vivo e consapevole con la natura e le persone tale da influenzare il suo lavoro. Al fianco di lavori di raffinato impatto estetico (sia pittorici sia scultorei), ha avviato progetti di matrice sociale portando la cittadinanza a recuperare un sano rapporto con il naturale e i ritmi di una vita. Da questi progetti è nato il libro L’Orto delle fate. Manuale di ortocultura. Il sole 24 Ore Edagricole editore, 2011. Sta attualmente lavorando ad un progetto sull’urbanistica che darà corso ad una serie di collaborazioni in ambito teatrale.
ROMANO BERTUZZI (Forno di Coli, Piacenza, 1956. Vive a Piacenza)
Ha intrapreso la strada della pittura, per cosi dire tradizionale, per poi passare alle installazioni in contesti naturali, alla fine degli anni Settanta, creando eventi in cui la terra, il luogo, il tempo interagiscono poeticamente con l'uomo. Nei primi anni Novanta avviene la svolta decisiva del suo lavoro, che coincide con la ricerca dedicata alla riscoperta di quella cultura contadina profondamente legata al lavoro umano, in cui affondano le sue radici. Il suo lavoro, ora, si bilancia tra il disegno e la scultura, sempre con grande attenzione ai temi della cultura materiale e dell’identità rurale.
CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA “PALAZZO LUCARINI CONTEMPORARY”
Il Centro per l’Arte Contemporanea Palazzo Lucarini Contemporary nasce come Trevi Flash Art Museum nel 1993 con l’intento di produrre, promuovere e diffondere l’arte e più in generale la cultura della contemporaneità nelle sue molteplici manifestazioni.
Palazzo Lucarini, alle consuete attività espositive, aggiunge, grazie al lavoro di personale specializzato ed esperto, una serie di manifestazioni complementari (convegni, attività didattiche e workshop) dedicate sia a un pubblico di adulti che agli studenti di ogni ordine e grado. Per questo motivo, dal 2008, ha aperto un laboratorio didattico permanente dal nome “Officina Pallucco”, in cui trovano posto anche alcuni dei numerosi elaborati prodotti durante i laboratori svolti nel tempo.