Musei Civici di Arte Antica
Comune di Ferrara
La via Coperta
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La via Coperta è l’edificio posto su cinque arcate che collega il Palazzo Ducale con il Castello Estense. Evoluzione di semplice passaggio ligneo, la via Coperta si trasformò in architettura compiuta con Ercole I d’Este. Tuttavia fu solo con il suo successore Alfonso I, al potere dal 1505 al 1534, che essa divenne anche il simbolo dello schiacciante dominio che gli Estensi esercitavano sulla città. Essa infatti consentì di saldare in un continuum apparentemente inespugnabile la sontuosa residenza ducale con il centro del controllo militare urbano.
Se la via Coperta in origine era soltanto un percorso riparato per spostarsi tra i due nuclei entro cui si svolgevano gran parte delle attività del Duca e della corte, successivamente essa si trasformò in un edificio a più piani.
Fu qui, nel piano sovrastante il corridoio di collegamento, che il Duca organizzò i suoi studioli sospesi nel cuore della città, arricchiti da opere d’arte realizzate dai più grandi artisti di quel tempo e oggi conservate nei più importanti musei del mondo.
Alfonso chiamò a decorare le pareti dei suoi “Camerini d’Alabastro” artisti quali Bellini, Tiziano, Raffaello, Dosso Dossi e Antonio Lombardo, creando una collezione tra le più ricche e singolari del Rinascimento italiano.
Risale al periodo alfonsiano anche il balcone in marmo che nobilita il prospetto su piazza Savonarola, un elemento che aggiunge un tocco di eleganza al corpo di fabbrica della via Coperta, oggetto nei secoli di varie trasformazioni.
Dopo il recupero dell’intera ala, gli storici ambienti sono oggi inseriti nel percorso museale del Castello Estense.
Crediti immagini:
La via Coperta, interno
Foto: Francesco Scafuri
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La via Coperta
La via Coperta è l’edificio posto su cinque arcate che collega il Palazzo Ducale con il Castello Estense. Evoluzione di semplice passaggio ligneo, la via Coperta si trasformò in architettura compiuta con Ercole I d’Este. Tuttavia fu solo con il suo successore Alfonso I, al potere dal 1505 al 1534, che essa divenne anche il simbolo dello schiacciante dominio che gli Estensi esercitavano sulla città. Essa infatti consentì di saldare in un continuum apparentemente inespugnabile la sontuosa residenza ducale con il centro del controllo militare urbano.Se la via Coperta in origine era soltanto un percorso riparato per spostarsi tra i due nuclei entro cui si svolgevano gran parte delle attività del Duca e della corte, successivamente essa si trasformò in un edificio a più piani.
Fu qui, nel piano sovrastante il corridoio di collegamento, che il Duca organizzò i suoi studioli sospesi nel cuore della città, arricchiti da opere d’arte realizzate dai più grandi artisti di quel tempo e oggi conservate nei più importanti musei del mondo.
Alfonso chiamò a decorare le pareti dei suoi “Camerini d’Alabastro” artisti quali Bellini, Tiziano, Raffaello, Dosso Dossi e Antonio Lombardo, creando una collezione tra le più ricche e singolari del Rinascimento italiano.
Risale al periodo alfonsiano anche il balcone in marmo che nobilita il prospetto su piazza Savonarola, un elemento che aggiunge un tocco di eleganza al corpo di fabbrica della via Coperta, oggetto nei secoli di varie trasformazioni.
Dopo il recupero dell’intera ala, gli storici ambienti sono oggi inseriti nel percorso museale del Castello Estense.
Crediti immagini:
La via Coperta, interno
Foto: Francesco Scafuri
