Il Camerino delle Duchesse, è oggi uno degli ambienti più affascinanti dell’antico Palazzo Ducale e ben rappresenta la straordinaria raffinatezza di cui amavano circondarsi gli Estensi.
Decorato tra il 1555 ed il 1560 da Cesare, Camillo e soprattutto da Sebastiano Filippi, detto il
Bastianino, esso fu concepito per Eleonora e Lucrezia, figlie del duca Ercole II d’Este, quale stanza appartata e intima in cui dedicarsi alle cure personali, qui si “facevano belle” per le frequenti occasioni mondane che animavano la vita di corte.
Ambienti come questo erano piuttosto comuni nei palazzi signorili: si prestavano anche ad essere riservati per i colloqui segreti e per lo studio; le dimensioni ridotte consentivano inoltre un buon riscaldamento nelle fredde sere d’inverno.
Tali caratteristiche, di luogo riservato, quasi segreto, rimasero pressoché inalterate anche dopo l’uscita di scena degli Estensi nel 1598.
Nel ‘700 il Giudice dei Savi di Ferrara scelse il Camerino come proprio ufficio: qui egli poteva studiare, nel totale silenzio, le questioni riguardanti l’amministrazione della città.
Nel XIX secolo, quando il Palazzo divenne sede Municipale, e fino agli inizi del Novecento, il prezioso ambiente continuò ad essere impiegato quale luogo di lavoro quotidiano, ospitando la segreteria comunale.
Nonostante l’uso ordinario che se ne fece nei secoli successivi alla Signoria Estense, il Camerino delle Duchesse è giunto a noi con il suo ricco corredo decorativo pressoché intatto.
Interamente
rivestito da pannelli lignei dipinti, il Camerino presenta un prezioso zoccolo a motivi geometrici e figure monocrome. Su di esso, tra sfondi decorati a grottesche, si elevano lesene dorate,
figure mitologiche e allegoriche.
Tra queste riconosciamo "l’Abbondanza". Sulla sua sinistra tiene una cornucopia, simbolo di fertilità e ricchezza: esplicito richiamo all’opulenza di Casa d’Este. Con la mano destra afferra un ramo di alloro, simbolo di gloria e vittoria.
Nella parete di fondo possiamo ammirare uno specchio dorato adorno di colonnette e telamoni, probabili copie settecentesche di quelli più antichi.
Sul soffitto, un dipinto dal sapore settecentesco, raffigura
l’Aurora con il “Carro del Sole”, tema caro agli Estensi che si ritrova raffigurato anche in una sala del Castello Estense.
Crediti immagini:
Camerino delle Duchesse, L'Allegoria dell'Abbondanza
Foto: Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale