Il salone è così denominato per le
lapidi collocate alle pareti, dedicate ai concittadini morti per la libertà nelle numerose guerre che hanno coinvolto Ferrara dal Risorgimento fino alla liberazione dal nazifascismo.
Il vasto ambiente è contraddistinto da un interessante soffitto ligneo a cassettoni, delimitato da una fascia di affreschi del XVI secolo provenienti da un altro palazzo di pregio che raffigurano stemmi e figure mitologiche.
A sinistra, un breve corridoio conduce alla
Sala del Consiglio Comunale, progettata nel secondo dopoguerra dall’ingegnere Carlo Savonuzzi ed inaugurata nel 1952.
Sulla parete di fondo campeggia lo stemma che rappresenta, nei colori ferraresi, il Po ed i suoi affluenti, opera eseguita dallo scultore ferrarese Giuseppe Virgili (Voghiera 1894 - Bologna 1968).
Poco oltre, si trova la
Stanza Dorata, così chiamata dall’importante soffitto ligneo, a cassettoni romboidali, reso prezioso da una trama di rosette in stucco dorato e da inserti di carta dipinta.
Il soffitto, appena restaurato, risale alla seconda metà del XV secolo, periodo in cui Ercole I d’Este trasformò profondamente l’assetto del vecchio Palazzo Ducale, nobilitando gli interni con raffinate decorazioni.
Al quindicesimo secolo appartengono anche frammenti di affreschi ritrovati sotto strati di intonaco. Lungo una fascia che corre proprio sotto il soffitto ligneo sono visibili figure di tritoni e decorazioni a finti marmi.
Crediti immagini:
Sala del Consiglio Comunale, lo stemma con i colori ferraresi
Foto: Francesco Scafuri