“Arcipelago” non è una esposizione collettiva ma un progetto che nasce nell’intento di orchestrare le arti per esprimersi sul tema della memoria. L’uomo-isola è l’elemento plastico centrale, raccolto in apparente sonno. E’ in situazione d’ascolto ma su di lui incombono gli elementi di una memoria collettiva e personale da sistemare: le voci (poesia e musica) e i volti (pittura). Attorno alla terracotta centrale ne gravitano altre più piccole: isole legate. Quasi un ossimoro. C’è in mostra un arcipelago anche di arti.
Come scrive Angelo Andreotti, quella ideata da Susanna Losciale è un’operazione polimorfa, che nel suo Arcipelago “fa scorrere le correnti della musica (Dario Favretti e Claudio Miotto), navigare le zattere della pittura (Aldo Ghirardello), e infine soffiare il canto della poesia (Antonella Sbuelz). La forma stessa di queste isole è serrata in figure che, prima di essere puramente visive, sono chiaramente simboliche: l’orecchio ospita al suo interno il corpo umano che, in posizione fetale, aderisce perfettamente all’andamento del padiglione auricolare. Il richiamo all’ascolto è evidente, ed è ascolto intimo di ciò che circonfonde, ascolto di storie, di sensazioni, di suggestioni che trovano identificazione non tanto nello specifico di ciò che le ha prodotte, quanto nell’ascolto stesso”.
Sono sguardi per lo più attoniti, quelli che Aldo Ghirardello presenta per “Arcipelago”, tratti da una galleria di personaggi di pura invenzione, e sono anche volti nati da piccoli disegni e dipinti, dove l’ingrandimento digitale ne potenzia le possibilità espressive che vengono poi riconsegnate allo stupore della pittura. Un corto circuito che induce lo spettatore a mettere in discussione i codici del linguaggio visivo e a porsi in ascolto, per approdare a nuovi arcipelaghi di senso.
“…Però navigo ancora in mare aperto e mentre narro, narro la fatica…”, ci dice Antonella Sbelz in una sua poesia, e infatti le parole fluttuano attraversate dalla scrittura, inizio riconosciuto della Storia, sono usate per il “tempo” che esiste nel pensiero astratto, e per quello concreto dei fatti che circoscrivono la durata del corpo e si attuano in poesia: “Parabola nuda, la nostra, sospesi tra terra e mistero”. E’ così che, nell’ascoltare altri, riconosciamo qualcosa di noi.
L’inaugurazione di “Arcipelago” è arricchita da una performance di Claudio Miotto (clarinetti) e Dario Favretti (pianoforte): gioco, sperimentazione timbrica, reminescenze, convivono in un percorso sonoro totalmente improvvisato, originato dagli stimoli delle sculture, delle pitture, dei disegni e delle poesie, tradotti in partiture grafiche.
La musica è composta appositamente per questo evento, con l’intento di seguire la complessità del divenire, e di evidenziare il limite e l’insensatezza di un unico punto di vista.
ARCIPELAGO
chi non riconosce il passato e le sue "voci" non vola e dorme
Scultura e disegno
Susanna Losciale
Pittura
Aldo Ghirardello
Poesia
Antonella Sbuelz
Pianoforte
Dario Favretti
Clarinetti
Claudio Miotto
Testo critico
Angelo Andreotti
Progetto
Susanna Losciale
musica su partiture grafiche per "arcipelago"
Palazzina di Marfisa D'Este
corso Giovecca 170 - Ferrara
10 settembre - 10 dicembre 2011
Inaugurazione venerdì 9 settembre ore 18.00 - 21.00
lettura di poesie e performance musicale
ore 18.30 con replica alle ore 20.00
Orari Martedì – Domenica 9.00-13.00 / 15.00-18.00 Lunedì chiuso
Ingresso intero euro 4; ridotto euro 2 (oltre i 65 anni); gratuito fino ai 18 anni.
Informazioni Call Center Ferrara Mostre e Musei – Tel. 0532/244949 – Fax 0532/203064