La costruzione del complesso originario fu commissionato dal duca Borso tra il 1452 e 1461. In un secondo momento, alla fine del XV secolo, fu realizzata la costruzione di una nuova e più monumentale chiesa, consona al prestigio che quella zona andava assumendo negli anni dell’Addizione Erculea.
Il nuovo Tempio certosino fu terminato intorno al 1554, subendo alcune modifiche dopo il terremoto del 1570.
Alla fine del Settecento, a seguito delle soppressioni napoleoniche, i monaci persero il possesso del convento e della chiesa. Acquisito dal Comune di Ferrara, la chiesa venne riaperta al culto nel 1813, mentre l’area adiacente fu adibita a cimitero pubblico.
I bombardamenti del 1944 distrussero parte dell’abside e del campanile, il lato destro della chiesa ed il coro. Furono intrapresi lavori di ristrutturazione e restauro, terminati nel 2007, con il ricollocamento delle opere pittoriche. Il coro ligneo è in corso di ricollocazione, l’ultimazione dei lavori è prevista per la fine del 2012.
a sinistra: la chiesa prima delle distruzioni causate dai bombardamenti, G. Vecchi, ante 1945. 17,9x24 cm
SAN BARTOLO
Situata a sud-est della città (via San Bartolo) nell’antica isola di San Giorgio.
Parte di un antico monastero benedettino, la cui fondazione si fa risalire già all’853 da parte della moglie di Ottone I Estense, la chiesa fu gravemente danneggiata dal terremoto del 1570 e ricostruita dall’architetto Carlo Pasetti.
Dell’antico complesso monastico è sopravvissuta solamente la chiesa, che esternamente ha mantenuto lo stile gotico, la torre campanaria e una parte del monastero.
Nel 1955, grazie ad alcuni interventi di restauro alle pareti, ritornarono alla luce gli affreschi nel presbiterio, nelle cinque lunette absidali e nel protiro, realizzati da un’artista noto come Maestro di San Bartolo, che attualmente sono ubicati nel salone centrale del Palazzo dei Diamanti.
a destra: interno della chiesa, 12,1x17,2 cm
ORATORIO DI SAN CRISPINO E CRISPINIANO
Situato in Piazza Trento e Trieste, all’angolo tra via Mazzini e via Contrari, attualmente è sede di una nota libreria.
Le origini sono leggendarie: si narra che l’Arte dei Calzolai ottenne questa sede grazie a Carlo Magno nell’808, in occasione del suo passaggio a Ferrara, come ricompensa dei servigi offerti da un calzolaio all’imperatore.
In seguito ad un incendio, la corporazione tramutò gli ambienti in Oratorio, dedicandolo ai Santi Crispino e Crispiniano, protettori dei calzolai.
Tra il 1461 e il 1561 il primo piano ospitò la sede della facoltà umanistica.
La corporazione fu soppressa durante l’occupazione francese.
a destra: interno, Vecchi e Graziani, 17x23 cm
CORPUS DOMINI
Situato in via Campofranco, l’antico complesso architettonico, costituito da chiesa e monastero, risale al 1406. Sorto inizialmente come congregazione di donne, attorno alla carismatica figura di Bernardina Sedazzari, il Corpus Domini divenne in un secondo momento sede conventuale consacrata alla regola francescana dell’Ordine di Santa Chiara. Grazie a diverse donazioni il complesso fu oggetto di continui ampliamenti (come quando, nel 1491, le Clarisse entrarono in possesso della casa di Giovanni Romei).
Luogo caro agli Este, nel coro delle monache furono accolte le sepolture di alcuni dei membri più in vista della famiglia come Nicolò III, Leonello, Ercole I, Alfonso I con Lucrezia Borgia.
Il complesso originario fu più volte restaurato e ristrutturato nel corso degli anni: infatti, attualmente, si presenta molto ridotto. In periodi più recenti fu ricostruita la facciata (1909).
a sinistra: a facciata prima del restauro. 7,4x10,6 cm
a destra: il chiostro, la primitiva facciata e il campanile. 10,4x14,9 cm
SAN VITO
La chiesa ed il convento furono edificati per le monache agostiniane nel 1234 al di fuori delle mura cittadine. Dopo soli vent’anni la struttura viene trasferita e ricostruita integralmente all’interno dei confini cittadini. L’edificio di culto venne definitivamente chiuso nel 1906, mentre il convento, dismesso nel 1909 per far posto alla caserma “Pozzuolo del Friuli”, fu demolito dopo il 1960.
a sinistra: facciata, ante 1960. 10,5x15 cm
a destra: soffitto affrescato in un ambiente nel convento. 10,3x14,9 cm
SANTA MARIA DELLA ROSA
Sorgeva nell’area attualmente occupata dal palazzo dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni (INA). Le fonti antiche riportano il soprannome di Santa Maria “del guazzatore”, a causa della prossimità alla grande vasca, fatta costruire da Borso d’Este nel 1469, dove si abbeveravano i cavalli e altri animali.
La chiesa fu edificata nel 1156 e in un secondo momento (1449) divenne proprietà dei frati della Congregazione del Beato Pietro da Pisa, detti della Rosa. Nel 1944 fu colpita dai bombardamenti e demolita intorno agli anni 1950-51. Il chiostro adiacente fu ricostruito, a parte un paio di colonne originali, per essere poi inglobato dai palazzi costruiti attorno ad esso.
a sinistra: prima della demolizione del 1950 ca. 18x23,7 cm
al centro: facciata colpita dai bombardamenti, 10,5x14,7 cm
a sinistra: interno dopo i bombardamenti, 10,5x14,7 cm
SANTO STEFANO
Affacciata sull’attuale Piazzetta Sant Etienne, Santo Stefano rappresenta una delle chiese più antiche della città: le sue origini risalgono infatti a prima dell’anno 1000. Più volte ricostruita, subì ingenti danni a seguito del terremoto del 1570, evento che comportò un’ulteriore restauro che tenne però conto dell’architettura originaria.
Dal 1659 la parrocchia fu affidata alle cure degli Oratoriani che rimodernarono l’interno in chiave barocca esaltando la figura di San Filippo Neri, fondatore dell’Ordine.
Colpita dai bombardamenti nel 1943, fu nuovamente riaperta al culto dopo i lavori di restauro realizzati tra il 1946 e il 1948.
a sinistra: facciata
a destra: lavori di liberazione dell’abside. 10,5x14,8 cm