Lista delle sezioni presenti in questa pagina:

Musei Civici di Arte Antica
Comune di Ferrara

Sala Rossa o delle Imprese


 

salta il menu di servizio e vai al motore di ricerca
 

salta il motore di ricerca e vai al menu dei servizi
Palazzina Marfisa d'Este
 

salta i contenuti e vai al sommario
Sala Rossa o delle Imprese
Percorso espositivo

Veduta di Sala delle ImpreseLa sala prende il nome dalle imprese di Francesco d’Este, raffigurate entro medaglioni ovali, sulla fascia posta sotto la volta dipinta a grottesche.

Pari animo: i due templi della Virtù e dell’Onore, eretti a Roma da Marcello; il motto significa che lo stesso impegno è profuso negli obblighi derivanti sia dalla Virtù che dall’Onore.

Si non vires animus: un leone ferito con la zampa tagliata allude alla volontà che resta indomita anche se le forze vengono meno.

Si non sors tolerantia: è rappresentata la nave di Ulisse, circondata dalle sirene; il motto si riferisce alla forza di volontà e di sopportazione anche nei casi avversi.

Fons Manduriae: la raffigurazione del lago prodigioso di Manduria, presso Taranto, dove le acque non mutano mai di livello; l’impresa vuol significare che le convinzioni e i sentimenti sono saldi e inalterabili in ogni situazione.

La volta è decorata con invenzioni originali e delicati accordi di colore, che ne fanno assegnare gli episodi più felici al Bastianino (1532 ca.-1602). La decorazione è fra le più conservate della palazzina ed ha avuto solo ritocchi e contenute integrazioni in sede di restauro ad opera di Enrico Giberti.

Negli angoli è raffigurata la statua di Artemide d’Efeso, simbolo di fecondità, accompagnata dagli animali a lei sacri: cervi, leoni, unicorni, mostri alati. Sopra, entro medaglioni, splendide scene mitologiche a monocromo; entro tabelle, gruppi di amorini e, fra le candelabre, ancora motivi con amorini che sbucano da corolle di fiori.

Volta della Sala delle ImpreseL’arredo restituisce l’atmosfera intima e domestica, tipica di una sala privata per il raccoglimento e la meditazione; notevoli un Cassone veneto (seconda metà XV sec.) in legno di noce riccamente intarsiato, e le due Credenze toscane (fine XV sec.) in noce decorate con tarsie a motivi geometrici; al centro, un “tavolo-madia” di area emiliana (fine sec.XVI). Tra lo opere esposte in questa sala si segnala il Ritratto di Nobildonna (Ritratto di Marfisa d’Este) di Mario Capuzzo, del 1938, e un busto femminile, attribuito a Antonio Lombardo degli inizi del secolo XVI.

 
torna al sommario


 
torna al sommario

codice XHTML 1.0 valido!codice XHTML 1.0 valido! icona livello di conformità AA, W3C-WAI Web Content Accessibility Guidelines 1.0 - livello di conformità AA, W3C-WAI Web Content Accessibility Guidelines 1.0