Protagonista del secondo ciclo di Anatomia di un capolavoro. Storia, stile e iconografia nelle opere del Museo della Cattedrale, è stato il complesso scultoreo dei Rossellino, forse tra i capolavori più elevati ma meno conosciuti dell’arte del Rinascimento a Ferrara.
Eseguito nel 1461 da Antonio Rossellino - finissimo interprete dell’Umanesimo fiorentino - con la collaborazione del fratello Bernardo, il monumento fu realizzato per la cappella Sacrati, un tempo in San Domenico, per ornare la sepoltura di un illustre membro della famiglia, Francesco. Le sorti del gruppo marmoreo seguirono quelle della chiesa: con il rifacimento settecentesco il sepolcro fu smembrato e le sculture disperse. La Madonna è rimasta nella sua sede d’origine, invisibile agli occhi dei più poiché celata dietro l’altare maggiore, alcuni frammenti entrarono nelle collezioni del Museo della Cattedrale, mentre il San Domenico approdò a Lugo.
Il trasferimento della Madonna di Rossellino al Museo della Cattedrale, dopo il sisma del 2012, ha determinato la possibilità di riunire eccezionalmente, dopo tre secoli, tutti i frammenti superstiti. Al complesso riunito, anche grazie al prestito del San Domenico da parte del Comune di Lugo, è stata dedicata una mostra dal titolo “Di finezza e pulitezza tanto perfetta”: Antonio e Bernardo Rossellino a Ferrara, allestita presso il Museo e visibile al pubblico fino al 2020.
Il ciclo di conferenze, ospitato da Palazzo Bonacossi, ha avuto come relatori: